L’Associazione Culturale Giovanile OCCHIO! è lieta di
presentare:
NEMICO PUBBLICO | pecorelle, lupi e sciacalli
Oltre il tunnel dei media: una storia NOTAV
Venerdì 25 Ottobre > ore 17.30
Presentazione del libro e dibattito con
Marco Bruno – attivista NOTAV – e i compagni della Valle
Presso il
Centro Sociale IL PIDOCCHIETTO
Scuola Media “M. Sabellico” – via Don A. Francorsi –
Vicovaro (Roma)
Questo libro nasce dalla volontà di divulgare l’analisi e le
riflessioni su quello che riteniamo essere un grave sopruso che ha coinvolto un
gruppo di amici, colpendone uno solo. Vorremmo provare a mettere a nudo alcuni
dei meccanismi “perversi” che regolano il mondo dell’informazione e di quello,
a esso strettamente connesso, del Potere.
La nostra analisi dei fatti rivela un attacco mediatico in
piena regola capace di creare ad arte il “mostro” per colpirlo e distruggerlo,
distogliendo l’attenzione dalla lotta al TAV che in quei giorni stava
riscuotendo simpatie e solidarietà in tutta Italia. Una manovra subdola e
purtroppo perfettamente riuscita, che ha saputo smuovere gli istinti più bassi
e beceri della popolazione, annebbiando le sue scarse e residue capacità di
analisi e di critica sui movimenti sociali e sui meccanismi di manipolazione
dell’opinione pubblica.
Una spirale di “informazione” che sacrifica intenzionalmente
l’obiettività alla soggettività, che mostra la parte (decontestualizzata)
anziché il tutto. Un vortice gelatinoso che fagocita tutti tanto da riuscire ad
imporre senza coercizione quello che alla fine si è configurato come un
pericoloso “pensiero unico”. Nel vortice sono tristemente caduti anche la
maggioranza degli operatori dell’informazione che con differente livello di
intenzionalità e di consapevolezza, hanno scelto di amplificare l’eco di una
non-notizia, a scapito della verità.
da Giap – Wu Ming – Nemico Pubblico è un libro curato dal
comitato No Tav Spinta dal Bass. Raccoglie diversi contributi su uno dei più
emblematici casi di “mostrificazione” mediatica degli ultimi anni, quello di
Marco Bruno, il “ragazzo della Pecorella”. Ci siamo occupati di quella storia
poco tempo fa, e infatti anche la nostra ricostruzione è inclusa nella
raccolta, di fianco a testi di colleghi come Erri De Luca, Ascanio Celestini e
Claudio Calia, nonché di svariat* attivist* No Tav.
Gli introiti del libro vanno interamente al fondo per le
spese legali del movimento, che negli ultimi tempi sta subendo un giro di vite
repressivo. Lo stesso Marco si è ritrovato al centro di una nuova vicenda
farsesca, che il libro non ha fatto in tempo a “coprire”.
Il giro di vite sembra farsi più rabbioso man mano che il
demenziale progetto del TAV Torino-Lione perde pezzi e finanziamenti. Il
“corridoio” Lisbona-Kiev a cui doveva agganciarsi non esiste più da tempo, e il
tutto appare sempre più campato in aria. Eppure la repressione colpisce duro.
Tanto che alcuni ipotizzano sia iniziata una “ritirata in stile Wehrmacht delle
lobby SìTav”. Ritirata, perché molto probabilmente il TAV non si farà, ma
ritirata violenta, che si lascerà dietro una scia di denunce, processi e anni
di prigione. Ritorsione contro un movimento che ha capito l’assurdità del
progetto con molti anni di anticipo e lo ha contrastato senza farsi mai
intimidire, e al tempo stesso duro monito per chi lotterà domani e altrove.
In poco più di un mese – e nemmeno un mese qualsiasi:
agosto! – Nemico Pubblico ha esaurito la prima tiratura di 1000 copie e adesso
va in ristampa. Dato che non ha una vera e propria distribuzione in libreria, e
viene venduto solo alle (sinora affollatissime) presentazioni o inviato a chi
lo richiede per posta (basta scrivere a postmaster@spintadalbass.org), l’esito
è stupefacente.
Ma il successo di vendite non è il solo risultato conseguito
da questo libro: c’è anche l’evidente crisi di nervi di alcuni elementi di
spicco del fronte Sì Tav e della nomenklatura. Chi ha seguito le polemiche di
questi giorni ha potuto constatare che i libri (certi libri) possono ancora
fare paura, persino in quest’Italia dove legge pochissima gente.
Per noi che due anni fa combattemmo sul fronte del
cosiddetto #rogodilibri è stata solo una conferma, ma per altri è una vera
scoperta.
Nell’ordine: il 14 agosto Il Fatto Quotidiano ha pubblicato
la prefazione di Erri De Luca a Nemico Pubblico.
Ciò ha fortemente infastidito il procuratore di Torino Gian
Carlo Caselli.
Caselli è idolatrato da molti in virtù dei suoi trascorsi
nell’Antimafia, ma tali trascorsi non raccontano tutta la sua storia, né
dovrebbero schermarlo da qualsivoglia critica, come invece pensa qualcuno. Una
delle tare che ereditiamo dalla lunga stagione del berlusconismo è proprio la
visione acritica della magistratura e dei suoi “eroi”.
Nel caso specifico di Caselli: sul suo modo di intendere il
proprio ruolo (anche sul palcoscenico dei media) e l’azione penale ci sarebbe
molto da dire. Qualcosa scrisse a suo tempo il Luther Blissett Project nel
saggio del 1999 Nemici dello Stato, ma senza andare troppo in là, si chieda ai
valsusini cosa pensano dell’operato e dei sempre più frequenti proclami del
settantaquattrenne capo procuratore, nonché della discrasia tra come egli
descrive la valle (praticamente un “covo” di terroristi) e come la vive chi da
oltre vent’anni è parte di un’eccezionale lotta di massa per scongiurare uno
scempio ambientale, economico, sociale.
Lo diciamo ai disinformati: i No Tav ci sono dal 1989.
Grazie a loro non s’è fatta l’ennesima inutile mostruosità di cui lamentarsi a
giochi fatti. La loro resistenza ultraventennale ha permesso di vedere il bluff
di un’opera velleitaria e obsoleta, che oggi in Europa nessuno vuole più (la
stessa Francia non la ritiene prioritaria e l’ha appena rinviata alle calende
greche).
Grazie ai No Tav che da oltre vent’anni tengono in scacco
questa porcheria, la verità sta emergendo prima dell’irreparabile anziché dopo,
come di solito accade in questo Paese di cattedrali nel deserto.
Ergo, i No Tav sono eroi civili.
Ma torniamo alle conseguenze di Nemico Pubblico.
Dapprima Caselli si è lamentato della prefazione di De Luca
in una lettera al giornale, poi ha rilasciato un’intervista in cui agitava per
l’ennesima volta lo spauracchio del terrorismo e lanciava obliqui avvertimenti
agli intellettuali “cattivi”. Si riferiva non solo a De Luca, ma anche a Gianni
Vattimo, filosofo recentemente “attenzionato” dalla procura per le sue simpatie
No Tav. Quando De Luca gli ha risposto (“Caselli esagera”), alcune sue
affermazioni sulla necessità di sabotare il TAV hanno fatto inalberare la
società LTF (Lione-Torino Ferroviaria), che ha annunciato un’azione legale ai
danni dello scrittore. A quel punto, il vicepresidente pidiellino del COPASIR
(il comitato di controllo sui servizi segreti) ha proposto il boicottaggio dei
libri di De Luca.
Noi, com’è ovvio, stiamo con De Luca. Quello che ha detto e
scritto lui sul TAV lo pensiamo e lo abbiamo più volte detto e scritto anche
noi.
Ad ogni modo, niente male per un libretto autoprodotto!
Perché non lo ordinate anche voi? Ribadiamo: basta scrivere a
postmaster@spintadalbass.org. Costa solo 10 euro, e aiuterete gli imputati No
Tav.