L’Associazione Culturale Giovanile OCCHIO!
In collaborazione con il Centro Sociale IL PIDOCCHIETTO
presentano:
CineJamo au CineForum _rassegna 2013|14
tutti i giovedì alle ore 21.30
** precario sul filo del rasoio **
Con l'arrivo del nuovo anno abbiamo deciso di partire
proprio dalle "buone nuove" che l'anno ci porta, che proprio
"buone" non sono, e nemmeno "nuove".
La disoccupazione ed il precariato, oramai una costante
da diversi anni nel nostro stato, come se non si riuscisse e trovarne rimedio o
almeno a limitarne gli effetti.
I dati diffusi nel primi giorni del 2014 dall'Istat
parlano chiaro: il tasso di
disoccupazione è salito nel novembre del 2013 al 12,7%, in crescita rispetto al
12,5% registrato a ottobre, restando al livello record dal 1977. Nel raffronto
con il novembre 2012 si registra un aumento di 1,4 punti percentuali; nel giro
di dodici mesi, ci sono 351mila persone in più incapaci di trovare lavoro, per
un aumento dei disoccupati del 12,1% su base annua a quota 3 milioni e 254
mila.
Il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto toccando
il 41,6%, quindi in totale, i disoccupati tra i 15-24enni sono 659 mila. La
loro incidenza sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11%, ciò
significa che un giovane su dieci è disoccupato. L'Istat ricorda che il tasso
di disoccupazione giovanile è la quota dei giovani disoccupati sul totale degli
attivi (occupati e disoccupati). I giovani inattivi sono nel complesso quattro
milioni 424 mila, in aumento dell'1,9% (+81 mila) rispetto a novembre 2012. Il
tasso di inattività dei giovani è pari al 73,7%.
Insomma niente di nuovo, di bello e di prospero
all'orizzonte.
Ma è una disoccupazione nuova questa, più
"sfavillante" se partiamo dall'idea che i giovani fino ai 30 anni non
trovano lavoro e, chi il lavoro ce l'ha, lo perde a 50 anni
"esodando" e venendo prescritto nelle "liste di mobilità".
Co.Co.Co., Co.Co.Pro., stagisti, tirocinanti, esodati,
disoccupati, inoccupati, mobbing, bossing e favoritismi "santinparadiso e
zampateinculo cercasi", queste le nuove parole d'ordine con le quali fare
costantemente i conti oggi.
E per chi vuole vivere non resta che lottare duramente
per sopravvivere.
...noi intanto ci facciamo una risata guardandoci questi
film, ma sarà una risata che vi seppellirà!!
> 16 gennaio
L’Intrepido
di Gianni Amelio // Commedia – Italia, 2013
Antonio Pane vive a Milano e ha un lavoro particolare: fa
il 'rimpiazzo' cioè sostituisce gli assenti in qualsiasi tipo di attività; un
giorno può essere muratore, in quello successivo tramviere e così via. Antonio
è un uomo fondamentalmente solo: la moglie lo ha lasciato per unirsi a un uomo
dalle fortune decisamente più certe e il figlio studia sassofono contralto al
Conservatorio e cerca in qualche modo di aiutare il genitore. Un giorno, a un
esame di Stato, Antonio conosce una giovane donna, Lucia, a cui offre un aiuto
disinteressato.
Gianni Amelio, dopo l'intenso tuffo nel passato in
compagnia dell'Albert Camus de “Il primo uomo” torna a raccontarci l'Italia di
oggi attraverso la figura di un precario all'ennesima potenza, un uomo che ogni
giorno non sa in quale mansione verrà impiegato il mattino successivo. Per
quanto del tutto instabile nella vita lavorativa, Antonio ha una profonda
coerenza morale, la sua è una dignità che si rifà esplicitamente a Charlot e
che, nell'apparente follia della fiducia nell'essere umano, si rispecchia nel Totò
di “Miracolo a Milano”.
> 23 gennaio
Mi piace lavorare - Mobbing
di Francesca Comencini // Drammatico – Italia, 2004
Presentato (e vincente) nella sezione
"panorama" del Festival del Cinema di Berlino, “Mi piace lavorare”
nasce come progetto povero ed essenziale. Una sola attrice di rilievo, molti
interpreti non professionisti, il circolo di parenti e amici della regista che
si adoperano per la riuscita di una pellicola, che di fatto, è una delle
migliori opere sociali degli ultimi anni e che squarcia il velo su uno dei più
grandi problemi che affligge il moderno mercato del lavoro: il mobbing. I tempi
de “La classe operaia va in paradiso” sono finiti, oggi è tempo di fusioni,
budget, tuning: lo scenario scelto dalla Comencini è assolutamente asettico:
un'azienda anonima, di cui non si conosce l'attività, il fatturato, lo scopo.
Quella nella quale chiunque potrebbe lavorare e che, a causa di una fusione,
vede il management radicalmente cambiato. Spesso le vittime non conoscono
nemmeno il nome dei propri carnefici, il concetto di padrone viene sostituito
da una sorta di grande fratello che controlla, dispone, organizza, muove uomini
e donne a suo piacimento sullo scacchiere operativo alla ricerca del miglior
profitto.
> 30 gennaio
I lunedì al sole
di Fernando León de Aranoa // Commedia – Francia/Spagna/Italia,
2002
Spagna, una città del nord che deve fronteggiare i
problemi della crisi industriale. Santa, Josè, Lino, Reina, Amador, Serguei:
amici da sempre, che dopo aver perso il lavoro ai cantieri navali, consumano i
giorni tra bevute al bar, discorsi filosofici, e improbabili ricerche di nuove
occupazioni. Fra le malinconie di un futuro difficile e le gioie momentanee che
scrosciano all'improvviso. Sempre pronti a non dimenticare l'unico bene
prezioso che è rimasto loro: la dignità.
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