L’Associazione Culturale Giovanile “Occhio!” in collaborazione con il Centro Sociale “Il Pidocchietto” presentano:
CineJamo au CineForum _ rassegna 2010/2011
…tutti i venerdì sera, dalle ore 21.30
04 Febbraio
Shine
di Scott Hicks // Drammatico – Australia, 1996
Anomala biografia del pianista David Helfgott – australiano di nascita, ebreo e polacco di origine, oggi cinquantenne, sposato e ancora in giro a dar concerti – che, stritolato da un padre-padrone oppressivo, sprofonda per un decennio in un tracollo nervoso che lo fa entrare e uscire da cliniche psichiatriche fino all'incontro e all'amore di una gentile signora di quindici anni più vecchia di lui. Da una sapiente e intelligente sceneggiatura di John Sardi, diretta con brio da S. Hicks, il racconto procede con una struttura a mosaico, non cronologica, e percorre il tormentato itinerario di David fino alla sua “resurrezione”. N. Taylor (David adolescente) e G. Rush (David adulto), che ha preso l'Oscar, sono in gara di bravura. Memorabile la scena in cui David crolla suonando il concerto n. 3 di Rachmaninov.
11 Febbraio
I Pirati della Silicon Valley
di Martyn Burke // Biografico – USA, 1999
Le vite parallele, le opere e soprattutto i business di Steve Jobs e Bill Gates, i due uomini che hanno rivoluzionato il mondo dei computer. Il film racconta infatti, in forma di cronaca romanzata, di come i giovanissimi Jobs e Gates, nella metà degli anni settanta, arriveranno a realizzare il sogno del pc in una corsa che culminerà nel 1984 con l'introduzione del popolare Apple Macintosh e del seguente trionfo dei sistemi operativi della Microsoft sulla Apple.
Le inevitabili libertà drammatiche non sovvertono la verità.
I pirati di Silicon Valley mostra infatti una serie di errori da miliardi di dollari compiuti da vari uomini d'affari che vendono agli esordienti finanzieri ottime idee o rifiutano le idee dei ragazzi.
Il film viene narrato con una struttura flashback alternativamente da Steve Wozniak (Joey Slotnick), co-fondatore della Apple con Jobs e Steve Ballmer (John Di Maggio), ora presidente della Microsoft: ha un andamento rapido, concitato, sempre velato di ironia.
18 Febbraio
I colori dell’anima – Modigliani
di Mick Davis // Biografico – USA, 2004
Eravamo rimasti a Montparnasse 19 di Jacques Becker e con Gerard Philipe, da allora un "Modi", inedito in Italia, ed ora questo inenarrabile I colori dell'anima - Modigliani. È una pellicola che crea disagio, tra luci ed ombre, impressioni geniali e cadute rovinose nell'agiografia e nella convenzione narrativa. Ma di certo il regista Mick Davis merita l'onore delle armi. C'è, nel percorso finale dell'esistenza del nostro grande pittore, una notevole sensibilità registica. Davis con ben assestati colpi di pennello (!) mostra impietosamente la Parigi del primo ventennio del secolo scorso, con la fotografia e le scenografie che ricordano i dagherrotipi, quelle stampe un po' bruciate che riconducono al passato con un velo di malinconia, che nel film abbonda rendendolo talora intollerabile. Quanto agli "artisti maledetti" il cinema ne ha mostrati quanti bastano a completare una galleria di "mostri", imponendo ad ogni biografia quel tono un po' folle e sopra le righe, perché "sai, sono artisti..."
25 Febbraio
A Beautiful Mind
di Ron Howard // Biografico – Gran Bretagna, 2001
E’ proprio capace di tutto l’australiano Russell Crowe. Ora è di nuovo in corsa con A Beautiful Mind, il film che lo vede di nuovo sugli schermi di tutto il mondo nei panni del matematico John Forbes Nash. L’azione ha inizio all’Università di Princeton nel 1947 in cui Nash si distingue come studente introverso ma intellettualmente brillante. Una serata in un locale e una sfida in relazione a una ragazza bionda (che lo vede soccombere) gli danno l’idea per un saggio sui principi matematici di competizione che annullerà tutti gli studi precedenti. Accolto con tutti gli onori al prestigioso MIT John si vede anche offrire il delicato incarico di decodificatore di codici segreti in un periodo delicato come quello più teso della Guerra Fredda tra Usa e Urss. Sposato con una bella e intelligente studentessa, Alicia, lo scienziato cade progressivamente in uno stato ossessivo che verrà diagnosticato come schizofrenia paranoide.
Il regista Ron Howard (Apollo 13, Il Grinch) lavora con grande abilità sulle allucinazioni del protagonista e quindi è meglio non rivelare troppo sugli sviluppi della vicenda. Ciò che invece non va taciuto è che John Forbes Nash ricevette nel 1994 il Premio Nobel e che tutti i pettegolezzi su una sua presunta omosessualità, che il film non menzionerebbe, nulla tolgono alla straordinarietà di un’interpretazione che vede Crowe compiere un’operazione di mimesi progressiva che lo vede passare da una normalità un po’ chiusa in se stessa ai gesti che rivelano il disturbo psichico ma non cancellano l’intelligenza e l’acume di battute talvolta fulminanti. È vero che lo scienziato pazzo gode di numerose presenza nei film horror o di fantascienza ma i matematici (a meno che siano giovani come Will Hunting) hanno l’handicap di occuparsi di una materia poco ‘emotiva’. Il camaleontico Russell riesce però, con la sua voce profonda che speriamo rispettata dal doppiaggio, a farci commuovere anche sui logaritmi. Scusate se è poco.
04 Marzo
Amadeus
di Milos Forman // Drammatico – USA, 1984
Nel 1823 al manicomio di Vienna Antonio Salieri, acclamato musicista di Corte, confessa un tremendo segreto: ha consumato la vita nel tentativo di distruggere Mozart, volgare e libertino, indegno, secondo lui, dei doni divini. Sotto il segno del più scatenato gusto del gioco, è una riflessione sul contrasto tra genio e mediocrità e sull'invidia. Scritto dall'inglese Peter Shaffer, da una sua pièce (1979). Omaggio a Praga. Splendide immagini (Miroslav Ondricek), due grandi interpreti. 8 Oscar: film, regia, sceneggiatura, attore (F.M. Abraham), costumi (Theodor Pistek), suono (M. Berger, T. Scott, T. Boekelheide), trucco (Paul Le Blanc, Dick Smith), scenografia (Patrizia von Brandenstein, Karel Czerny). Non tenendo conto che, in fondo, è un Mozart visto da Salieri i molti mozartiani di stretta osservanza hanno eccepito sulla fedeltà storica, specialmente sulle libertà prese per la genesi del Requiem, ma avrebbero da lamentarsi di più i pochi ammiratori di Salieri. Al Festival di Berlino 2002 fu presentata una edizione restaurata (Director's Cut) e allungata di oltre 20´.
Centro Sociale IL PIDOCCHIETTO
via don A. Francorsi (presso Scuola Media “M. Sabellico” – lato Campo Sportivo) // Vicovaro (Rm)