NEMICO PUBBLICO

NEMICO PUBBLICO

lunedì 31 ottobre 2011

Rassegne di Cineforum_novembre 2011

L’Associazione Culturale Giovanile Occhio! è lieta di presentare le nuove rassegne di cineforum:

CineJamo au CineForum _rassegna 2011/2012

…and the radio plays…

> giovedì 03 novembre ore 21.30

TALK RADIO di Oliver Stone (drammatico – USA, 1988)

La storia fa perno sul conduttore odiosamato di “Voci della notte”, programma radiofonico a telefono aperto. È il ritratto sfaccettato di un personaggio contraddittorio, affascinante ed egocentrico. È anche un'immersione allucinante nell'odierna America amara e un'analisi eccitata dell'odio razziale e antisemita. L'ottimo Bogosian collaborò con Stone alla sceneggiatura che attinge al libro di Stephen Singular Talked to Death: The Life and Murder of Alan Berg.

> giovedì 10 novembre ore 21.30

I LOVE RADIO ROCK di Richard Curtis (commedia – Gran Bretagna/Germania, 2009)

A metà anni '60, nella rigida Inghilterra che si stava risvegliando grazie alla Swinging London, i neo denominati teenager trovavano una scappatoia dalla severa realtà ascoltando le radio pirata che, a differenza della BBC, trasmettevano canzoni rock e pop ventiquattro ore al giorno. Spaventato dall'influenza che quella musica ribelle e trasgressiva poteva avere sui giovani e giovanissimi, l'austero ministro Dormandy decide di avviare una personalissima battaglia per farle chiudere e affida a Twatt l'onere di trovare un cavillo legale che possa servire al suo scopo. Nel frattempo, al largo del Mare del Nord, gli otto dj "ricercati" capitanati da Quentin, accolgono il figlioccio del capo Carl che è appena stato espulso da scuola. A bordo della nave di Radio Rock, Carl scoprirà i valori dell'amicizia e dell'amore e diventerà grande. La musica è il motore dell'azione di I Love Radio Rock, la brillante e ispirata commedia di Richard Curtis che ripercorre un'epoca di forte contrasto politico-sociale, esaminando da una parte il rigore dei colletti bianchi e dall'altra la voglia di libertà dei giovani.

> giovedì 17 novembre ore 21.30

LAVORARE CON LENTEZZA di Guido Chiesa (drammatico – Italia, 2004)

Bologna, 1976. Radio Alice è la radio del movimento studentesco: fantasia, rifiuto del lavoro salariato, libertà sessuale e provocazioni culturali. Due ragazzi sui venti,Sgualo e Pelo, possono solo sognare una via d'uscita dal quotidiano. Bazzicano il bar del quartiere e per ovviare alla cronica mancanza di denaro fanno qualche "lavoretto" per un ricettatore locale, che però questa volta propone loro di scavare un tunnel nel sottosuolo del centro. Obiettivo: la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti. Durante il 'lavoro' fa loro compagnia l'ascolto di Radio Alice. Guido Chiesa, interessante documentarista, quando mette mano alla fiction sembra sempre frenato. Qui è come se temesse di doversi confrontare con Radiofreccia (anch'esso prodotto da Procacci). Ecco allora che mescola le carte mettendo in scena una storia che procede su più binari e in cui non è chiaro se si voglia rappresentare il tumulto di quegli anni o se la non chiarezza di idee stia saprattutto in chi racconta. Ancora una volta le buone intenzioni non bastano. Così come non basta il rifugiarsi in un passato irripetibile per evitare di parlare 'davvero' del presente.

> giovedì 24 novembre ore 21.30

RADIO DAYS di Woody Allen (commedia – USA, 1987)

Storia di una vivace famiglia ebraica della piccola borghesia e quella di una sigaraia che vuole diventare una star, quando la radio, medium caldo, regnava negli anni '30 a Rockaway, quartiere di Brooklyn. Tenero omaggio, quasi una dichiarazione d'amore, ai tempi ingenui e fantasiosi della radio: un mosaico nostalgico di amori, illusioni, speranze, fantasie con brividi di malinconia. Deliziosa compilation di vecchi tunes sentimentali in questo amarcord prezioso anche come documentazione di un'epoca.

CineTRASH
culto del brutto - inutilità cinematografiche - attori cani - capolavori a basso costo...

> martedì 08 novembre ore 21.30

ATTACK FORCE – LA MORTE NEGLI OCCHI di Michael Keusch (azione – Romania/Gran Bretagna/USA, 2006)

Marshall Lawson è un agente americano in missione a Parigi che si vede decimare in una notte il gruppo di giovani uomini a lui affidato. Scoprirà che l'assassina è una prostituta dotata di una forza straordinaria proveniente da una droga (la CTX) che era stata testata come arma sperimentale e che ora viene spacciata per le strade. Non ci saranno ordini superiori che possano fermare l'azione di Lawson contro questa micidiale sostanza.
Chi ricorda lo Steven Seagal di molti chili fa rimarrà stupefatto dinanzi a quest’uomo appesantito e continuamente bisognoso di controfigure che vadano più in là dei due pugni che ancora può fingere di assestare ai "cattivi". Permane però l'"effetto Seagal" che fa sì che, in un film d'azione in cui la trama finisce con il contare ben poco, il nostro eroe riesca a circondarsi di professionalità che ci offrono un prodotto dignitoso sotto molti aspetti. L'appassionato del genere non resterà deluso anche perché questa volta il sangue scorre a vista e gli sgozzamenti in primo piano non mancano. Così come, in futuro, continueremo ad avere film con "codino" Steven. Se non si ferma Chuck Norris perché dovrebbe essere lui a farlo?

> martedì 15 novembre ore 21.30

BAD TASTE – FUORI DI TESTA di Peter Jackson (fantastico – Nuova Zelanda, 1987)

In una cittadina sulla costa neozelandese, il governo manda una squadra speciale per investigare su una possibile invasione aliena. In effetti, è proprio così: gli alieni sono venuti sulla Terra comandati da lord Crumb, proprietario di una catena di fast food intergalattici che vuole usare i terrestri come cibo. Ma il team governativo neozelandese lotta, pur tra varie sanguinose perdite, con grande coraggio. È un film importante più per aver piazzato Peter Jackson nella mappa dell’industria cinematografica che per meriti effettivi. Ribalda commedia fantahorror che cerca di compensare con eccessi di bizzarria grandguignolesca una discreta carenza narrativa e un notevole dilettantismo nella messa in scena, è complessivamente ripetitiva e a tratti noiosa. Restano alcune situazioni divertenti, qualche immagine rimasta nella memoria (come l’alieno che si mangia un cervello direttamente dal cranio scoperchiato di un terrestre) e la dimostrazione di un sicuro talento che si sarebbe evidenziato in pieno nei film successivi

> martedì 22 novembre ore 21.30

ROBOT HOLOCAUST di Tim Kincaid (fantascienza – USA, 1987)

Trash di immense proporzioni che si segnala come uno dei più deliranti esempi di post-atomico mai realizzati in assoluto. La terra è devastata dalle radiazioni e l’atmosfera respirabile è insindacabile concessione del malvagio Dog One, una omnipresente entità vocale a guida di alcuni malvagi robot. Gli umani sono schiavi e utilizzati alla stregua di gladiatori per il piacere delle macchine.
Ma lui, Neil, si ergerà come condottiero e libererà l’ultima città vivibile dalla malefica dominazione del cibernetico tiranno. Demente è poco per definire tale scempio cinematografico perpetrato da Tim Kincaid ai danni dell'ignaro spettatore. La povertà di mezzi è allarmante ma ancor più stupisce la mancanza assoluta di idee. Il finale è all'insegna del comico involontario totale ed il trash regna incontrastato.

> martedì 29 novembre ore 21.30

??? ...film a sorpresa...


>>> presso il
Centro Sociale “Il Pidocchietto”
Via Giuseppe Mazzini (c/o Scuola Media “M. Sabellico”) - Vicovaro (Roma)

venerdì 28 ottobre 2011


HALLOWEED
DJ SET by:

MBJ BATTISTI MARCO (techno, elettronica)
BRIGATE RASTA (reggae, dub)
JAHNGLE MASSY SOUND (dancehall, raggamuffin)
KAWA SOUND (reggae, dancehall)
start ore 22

entrata gratuita con tessera

domenica 9 ottobre 2011

Rassegne di Cineforum 2011/2012

L’Associazione Culturale Giovanile Occhio! è lieta di presentare le nuove rassegne di cineforum:

CineTRASH
culto del brutto - inutilità cinematografiche - attori cani - capolavori a basso costo...

Tutti i martedì dalle 21.30

> 11 Ottobre

ANNO 2000 – LA CORSA DELLA MORTE di Paul Bartel (fantascienza – USA, 1975)

Nell’anno 2000, con l’automobilismo come sport nazionale, si organizza una corsa da costa a costa in cui vince il pilota che investe più pedoni. È forse il film USA indipendente a basso costo più imitato degli anni ‘70. Provocatorio e irriverente, in bilico sul trash, iperbolico, funziona a più livelli: azione, parodia, satira, farsa, truculenza, volgarità.

> 18 Ottobre

L’UOMO PUMA di Alberto De Martino (fantastico – Italia, 1980)

L’ultimo discendente della stirpe degli uomini puma, nati da un dio extragalattico sbarcato sulla Terra in epoca preistorica, è un ignaro paleontologo. Glielo rivela un sacerdote azteco, consegnandogli una cintura magica che lo dota di poteri straordinari (tra cui il volo) per combattere Kobras, folle criminale. Diretto da A. De Martino, prolifico e svelto regista che ha attraversato tutti i generi e i sottogeneri del cinema popolare, spesso sulla scia di quelli hollywoodiani, fu lanciato come la risposta autarchica a Superman, cioè “la storia di un cretino che svolazza per il cielo” (F.F. Coppola). Nonostante la modestia dei mezzi, gli effetti speciali hanno una rozza e casalinga efficacia che ispira simpatia e stima per i tecnici romani, maestri nell’arte di arrangiarsi. Scazzottaggi madornali e mirabolanti imprese aeree, ma nemmeno un morto ammazzato.

> 25 Ottobre

ROBOT HOLOCAUST di Tim Kincaid (fantascienza – USA, 1987)

Trash di immense proporzioni che si segnala come uno dei più deliranti esempi di post-atomico mai realizzati in assoluto. La terra è devastata dalle radiazioni e l’atmosfera respirabile è insindacabile concessione del malvagio Dog One, una omnipresente entità vocale a guida di alcuni malvagi robot. Gli umani sono schiavi e utilizzati alla stregua di gladiatori per il piacere delle macchine.
Ma lui, Neil, si ergerà come condottiero e libererà l’ultima città vivibile dalla malefica dominazione del cibernetico tiranno. Demente è poco per definire tale scempio cinematografico perpetrato da Tim Kincaid ai danni dell'ignaro spettatore. La povertà di mezzi è allarmante ma ancor più stupisce la mancanza assoluta di idee. Il finale è all'insegna del comico involontario totale ed il trash regna incontrastato.

CineJamo au CineForum _rassegna 2011/2012

Tutti i giovedì dalle 21.30

…il preludio…

> 13 Ottobre

LE CONSEGUENZE DELL’AMORE di Paolo Sorrentino (drammatico – Italia, 2004)

Titta Di Girolamo ha cinquant’anni, vive da otto anni in un albergo di una cittadina del Canton Ticino lontano dalla famiglia, apparentemente facoltoso ma senza alcuna esibizione di ricchezza. È un uomo che nasconde un segreto che emergerà a poco a poco anche grazie al progressivo innamoramento per la ragazza del bar dell'hotel.

> 20 Ottobre

CORTO MALTESE – UNA BALLATA DEL MARE SALATO di Richard Danto e Liam Saury (avventura – Francia/Italia, 2002)

Corto Maltese arriva dalle acque del Pacifico qualche mese prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Con Rasputin fa parte di un gruppo di avventurieri arruolati da Moine, personaggio misterioso di cui non vediamo mai il volto. Moine ha deciso di appoggiare la Germania in cambio di denaro e questa battaglia tra volontà diverse lo spinge a intraprendere una guerra corsara. E’ indubbio che si tratti di pirateria e per il giovane tenente della marina tedesca Slutter il problema è proprio questo: essere obbligato a partecipare ad azioni che disapprova.

> 27 Ottobre

PUNTO ZERO di Richard C. Sarafian (avventura – USA, 1971)

Kowalski, ex marine, ex corridore d’auto, ex poliziotto, scommette di percorrere in 15 ore, a bordo di una Dodge Challenger col motore elaborato, il percorso tra Denver (Colorado) e San Francisco, quasi 2000 km in linea d’aria. I poliziotti sempre più incarogniti dei tre Stati che attraversa cercano di fermarlo. Lo aiuta e lo sostiene a distanza il disc-jockey di una piccola stazione radiofonica, nero e cieco. La sceneggiatura è di Guillermo Cain, pseudonimo dello scrittore cubano in esilio Guillermo Cabrera Infante: un concentrato di stereotipi della controcultura dell'epoca (ribellismo, pacifismo, culto della trasgressione, elogio dei marginali, individualismo anarchico). A livello visivo e dinamico, però, è eccitante: il virtuosismo dell’azione e della cinepresa non è quasi mai fine a sé stesso.


>>> presso il

Centro Sociale “Il Pidocchietto”
Via Giuseppe Mazzini (c/o Scuola Media “M. Sabellico”) - Vicovaro (Roma)

mercoledì 11 maggio 2011

Verso i Referendum - Dibattiti

Il Comitato Cittadino per il ai Referendum di Vicovaro organizza:

Verso i Referendum

Giustizia, Ambiente e Beni Comuni ...quali prospettive?


Sabato 21 Maggio _ ore 17.30

Interventi e dibattito sull’Acqua (quesito referendario numero 1 e numero 2)


Sabato 28 Maggio _ ore 17.30

Interventi e dibattito sul Nucleare (quesito referendario numero 3)


Sabato 04 Giugno _ ore 17.30

Interventi e dibattito sul Legittimo Impedimento (quesito referendario numero 4)


Vicovaro (Roma) _ Aula Consiliare (via Roma, dietro Scuola Elementare “Ettore Vulpiani”)

il 12 e 13 giugno vota

...seguici anche su facebook...

giovedì 3 marzo 2011

Presentazione del libro LA CLASSE OPERAIA NON VA IN PARADISO

L’Associazione Culturale Giovanile OCCHIO! presenta

LA CLASSE OPERAIA NON VA IN PARADISO

Il Cinema di Lotta e di Protesta

Sabato 19 Marzo 2010

ore 17.oo | proiezione del cortometraggio Borinage di J. Ivens e H. Stork (Belgio, 1934)

Si tratta di un documentario che mette in evidenza la miseria delle famiglie dei minatori della regione del Borinage. In primo piano anche uno sciopero del 1932. Per la crudezza e la verità del documento ne fu impedita la circolazione.

ore 17.3o | presentazione del libro e dibattito con gli autori Umberto Calamita e Giuseppe Zanlungo

a seguire | Buffet & selezioni musicali a cura di PidocchiettoCrew


...per approfondire il tema...

Cinejamo au Cineforum ** Proiezioni di Classe **

Venerdì 11 Marzo

La classe operaia va in Paradiso di E. Petri (Italia, 1971)

Lulù Massa è un campione del cottimo con cui mantiene due famiglie, finché un incidente gli fa perdere un dito. Da ultracottimista passa a ultracontestatore, perde il posto e l'amante, si ritrova solo. Grazie a una vittoria del sindacato, è riassunto e torna alla catena di montaggio. Con qualche cedimento di gusto, più di una forzatura e rischiose impennate nel cielo dell'allegoria, è un aguzzo e satirico ritratto della condizione operaia e della sua alienazione. Scritto da Petri con Ugo Pirro, è il 1° film italiano che entra in fabbrica, analizzandone il sistema e mettendone a fuoco con smania furibonda i vari aspetti, compresi i rapporti tra uomo e macchina, tra sindacato e nuova sinistra, tra contestazione studentesca e lotte operaie, repressione padronale e progresso tecnologico. Un Volonté memorabile, una bizzarra Melato, un incisivo Randone. Suscitò molte polemiche, anche e soprattutto a sinistra. Palma d'oro a Cannes ex aequo con Il caso Mattei.

Venerdì 18 Marzo

Metropolis di F. Lang (Germania, 1927)

In una megalopoli del XXI secolo, Metropolis appunto, il figlio del potente "controllore" della società, Fredersen, viene folgorato dall’apparizione di una donna (Maria) circondata da numerosi figli di operai. Da questo momento egli decide di interessarsi di quel mondo sotterraneo che socialmente non gli appartiene. Si sostituisce ad un lavoratore e così partecipa ad una delle riunioni clandestine che avvengono nel sottosuolo, dove rivede la stessa Maria che arringa il popolo degli sfruttati. Ma di queste riunioni nascoste viene a conoscenza anche suo padre, John Fredersen, che, con la complicità dello scienziato Rotwang, decide di sostituire Maria con una sua identica controparte robotica femminile, in modo da punire gli operai allagando le loro abitazioni situate sempre sottoterra. Ovviamente il figlio, ormai innamoratosi di Maria, farà di tutto per sventare i malvagi piani di suo padre.

Metropolis è considerato il capolavoro del regista austriaco Fritz Lang. È tra le opere simbolo del cinema espressionista ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Brazil.

Venerdì 25 Marzo

Riff-Raff di K. Loach (Gran Bretagna, 1991)

Un buon film e allo stesso tempo semplice. Tra ironia e tragedia Loach mostra una visione realistica della Gran Bretagna sotto la signora Thatcher attraverso la metafora di un cantiere edile. Il protagonista è Steve che, uscito di galera, va a lavorare a Londra. Gli altri operai lo accolgono bene e lo aiutano a trovare alloggio in una casa popolare. Conosce una ragazza. I problemi di cantiere sono molti: dalla mancanza di igiene all'assenza di sicurezza. Ci sono un arresto e un licenziamento entrambi ingiusti e quando un'impalcatura cede e muore un operaio, la vendetta sarà pesante. Ottima la colonna sonora di Stewart Copeland, autore già di Rusty il selvaggio di Coppola ed ex batterista dei Police.

Venerdì 01 Aprile

I Compagni di M. Monicelli (Italia, 1963)

L’azione è ambientata in una fabbrica tessile di Torino, sulla fine dell'Ottocento. Guidati da un professore socialista, gli operai si battono per ridurre da 14 a 13 ore l'orario giornaliero di lavoro che, tra l'altro, arrivava talvolta anche a 16 ore. In bilico tra Marx e De Amicis, il film pencola spesso e volentieri verso Edmondo de' Languori. Parti deboli dove è evidente l'intenzione di creare un'atmosfera nazional-popolare e parti valide piene di verità. Splendida fotografia “antica” di G. Rotunno e un finissimo Mastroianni. Nastro d'argento per F. Lulli e una candidatura all'Oscar per la sceneggiatura.

Venerdì 08 Aprile

Signorinaeffe di W. Labate (Italia, 2007)

Torino, 1980. Sullo sfondo delle lotte sindacali contro la riorganizzazione aziendale in casa FIAT - che sarebbe dovuta procedere al prezzo del sacrificio di migliaia di posti di lavoro tra gli operai - Emma e Sergio si incontrano e si amano, nel breve lasso dei 35 giorni di proteste che furono chiusi dalla marcia dei 40 mila colletti bianchi. In questo pezzo di storia d'Italia, i due protagonisti rappresentano le parti che la proprietà vorrebbe mettere l'una contro l'altra: Emma è laureanda in matematica, lavora ai piani amministrativi di FIAT e sta con un ingegnere. Sergio è un operaio, una testa calda, in prima linea nella lotta. Lei comprometterà tutto per lui; Sergio la lascia andare verso un futuro forse migliore e che, come scopriremo alla fine, sarà stato deludente come la realtà che vivono. Malgrado gli elogi ottenuti al Torino Film Festival, Signorinaeffe è un film senza ritmo, girato con uno stile televisivo incapace di registrare le sfumature e che rievoca più una fiction che un grande capitolo di cinema civile: Sergio imbarazzato in giacca in un ristorante chic per far colpo su Emma; l’amico operaio – barricadero - tossicodipendente che ritrova la voglia di vivere fra le braccia di una maestrina d’asilo e su un prato le confessa di volere decine di figli. Altro che Ken Loach!
Purtroppo anche la recitazione ricorda spesso stilemi adatti al pubblico televisivo, evidentemente didascaliche, con occhiate fin troppo esplicite tra i protagonisti, con lunghe discussioni intorno all’ormai classico bicchiere di vino in cui non si ragiona di un mondo che cambia ma si lanciano frasi lapidarie ormai consunte dal tempo. Gli unici momenti "vivi" sono quelli affidati ai filmati d'epoca che ricostruiscono un'Italia ad un bivio e sulle barricate e che ci danno la misura del dramma sociale che si andava vivendo. Però, Valeria Solarino, nei panni di Emma, è troppo bella per quegli anni cupi.

Venerdì 15 Aprile

Occupazioni occasionali di una schiava di A. Kluge (Germania, 1973)

Interpretata dalla sorella e collaboratrice del regista, alfiere della rinascita del cinema tedesco tra gli anni '60 e '70, la casalinga Roswitha pratica aborti clandestini per mantenere marito e figli, rischia l'arresto, e poi passa al lavoro sociale in una fabbrica dalla quale il consorte sarà licenziato. Ispirato alla lezione di Brecht e di Adorno (e, più alla lontana, di Marx e Benjamin), Kluge persegue un cinema critico razionale e freddo, ma condito dall'ironia. Nel raccontare la presa di coscienza di una borghese nella chiave di un femminismo fortemente politicizzato, propone uno “spaccato” di una metropoli industriale di cui analizza le leggi che reggono il sistema capitalistico, le contraddizioni, gli aspetti di alienazione e provvisorietà. Meno impervia dei film precedenti, la scrittura registica assembla materiale eterogenei, citazioni, didascalie, brani poetici, voce fuori campo.

giovedì 17 febbraio 2011

KARNIVAL REGGAE NIGHT

L'Associazione Culturale Giovanile OCCHIO! presenta
KARNIVAL REGGAE NIGHT
Festa di Carnevale al Pidocchietto

Dancehall reggae, roots, ragga’muffin con

BRIGATE RASTA HI-FI
SUN WORLD MASSIVE SOUND
JAHNGOL MASSY SOUND

RetròBAR & Videoproiezioni


Ingresso Gratuito // Gradita la Maschera


Sabato 19 Febbraio, start h. 22.oo

@ Vicovaro (RM) presso il C.S. “Il Pidocchietto” (Scuola Media “Marcantonio Sabellico” / via Don A. Francorsi).

lunedì 31 gennaio 2011

CineJamo au CineForum _ 2010/2011

L’Associazione Culturale Giovanile “Occhio!” in collaborazione con il Centro Sociale “Il Pidocchietto” presentano:

CineJamo au CineForum _ rassegna 2010/2011

…tutti i venerdì sera, dalle ore 21.30

04 Febbraio

Shine

di Scott Hicks // Drammatico – Australia, 1996

Anomala biografia del pianista David Helfgott – australiano di nascita, ebreo e polacco di origine, oggi cinquantenne, sposato e ancora in giro a dar concerti – che, stritolato da un padre-padrone oppressivo, sprofonda per un decennio in un tracollo nervoso che lo fa entrare e uscire da cliniche psichiatriche fino all'incontro e all'amore di una gentile signora di quindici anni più vecchia di lui. Da una sapiente e intelligente sceneggiatura di John Sardi, diretta con brio da S. Hicks, il racconto procede con una struttura a mosaico, non cronologica, e percorre il tormentato itinerario di David fino alla sua “resurrezione”. N. Taylor (David adolescente) e G. Rush (David adulto), che ha preso l'Oscar, sono in gara di bravura. Memorabile la scena in cui David crolla suonando il concerto n. 3 di Rachmaninov.


11 Febbraio

I Pirati della Silicon Valley

di Martyn Burke // Biografico – USA, 1999

Le vite parallele, le opere e soprattutto i business di Steve Jobs e Bill Gates, i due uomini che hanno rivoluzionato il mondo dei computer. Il film racconta infatti, in forma di cronaca romanzata, di come i giovanissimi Jobs e Gates, nella metà degli anni settanta, arriveranno a realizzare il sogno del pc in una corsa che culminerà nel 1984 con l'introduzione del popolare Apple Macintosh e del seguente trionfo dei sistemi operativi della Microsoft sulla Apple.
Le inevitabili libertà drammatiche non sovvertono la verità.
I pirati di Silicon Valley mostra infatti una serie di errori da miliardi di dollari compiuti da vari uomini d'affari che vendono agli esordienti finanzieri ottime idee o rifiutano le idee dei ragazzi.

Il film viene narrato con una struttura flashback alternativamente da Steve Wozniak (Joey Slotnick), co-fondatore della Apple con Jobs e Steve Ballmer (John Di Maggio), ora presidente della Microsoft: ha un andamento rapido, concitato, sempre velato di ironia.


18 Febbraio

I colori dell’anima – Modigliani

di Mick Davis // Biografico – USA, 2004

Eravamo rimasti a Montparnasse 19 di Jacques Becker e con Gerard Philipe, da allora un "Modi", inedito in Italia, ed ora questo inenarrabile I colori dell'anima - Modigliani. È una pellicola che crea disagio, tra luci ed ombre, impressioni geniali e cadute rovinose nell'agiografia e nella convenzione narrativa. Ma di certo il regista Mick Davis merita l'onore delle armi. C'è, nel percorso finale dell'esistenza del nostro grande pittore, una notevole sensibilità registica. Davis con ben assestati colpi di pennello (!) mostra impietosamente la Parigi del primo ventennio del secolo scorso, con la fotografia e le scenografie che ricordano i dagherrotipi, quelle stampe un po' bruciate che riconducono al passato con un velo di malinconia, che nel film abbonda rendendolo talora intollerabile. Quanto agli "artisti maledetti" il cinema ne ha mostrati quanti bastano a completare una galleria di "mostri", imponendo ad ogni biografia quel tono un po' folle e sopra le righe, perché "sai, sono artisti..."


25 Febbraio

A Beautiful Mind

di Ron Howard // Biografico – Gran Bretagna, 2001

E’ proprio capace di tutto l’australiano Russell Crowe. Ora è di nuovo in corsa con A Beautiful Mind, il film che lo vede di nuovo sugli schermi di tutto il mondo nei panni del matematico John Forbes Nash. L’azione ha inizio all’Università di Princeton nel 1947 in cui Nash si distingue come studente introverso ma intellettualmente brillante. Una serata in un locale e una sfida in relazione a una ragazza bionda (che lo vede soccombere) gli danno l’idea per un saggio sui principi matematici di competizione che annullerà tutti gli studi precedenti. Accolto con tutti gli onori al prestigioso MIT John si vede anche offrire il delicato incarico di decodificatore di codici segreti in un periodo delicato come quello più teso della Guerra Fredda tra Usa e Urss. Sposato con una bella e intelligente studentessa, Alicia, lo scienziato cade progressivamente in uno stato ossessivo che verrà diagnosticato come schizofrenia paranoide.
Il regista Ron Howard (Apollo 13, Il Grinch) lavora con grande abilità sulle allucinazioni del protagonista e quindi è meglio non rivelare troppo sugli sviluppi della vicenda. Ciò che invece non va taciuto è che John Forbes Nash ricevette nel 1994 il Premio Nobel e che tutti i pettegolezzi su una sua presunta omosessualità, che il film non menzionerebbe, nulla tolgono alla straordinarietà di un’interpretazione che vede Crowe compiere un’operazione di mimesi progressiva che lo vede passare da una normalità un po’ chiusa in se stessa ai gesti che rivelano il disturbo psichico ma non cancellano l’intelligenza e l’acume di battute talvolta fulminanti. È vero che lo scienziato pazzo gode di numerose presenza nei film horror o di fantascienza ma i matematici (a meno che siano giovani come Will Hunting) hanno l’handicap di occuparsi di una materia poco ‘emotiva’. Il camaleontico Russell riesce però, con la sua voce profonda che speriamo rispettata dal doppiaggio, a farci commuovere anche sui logaritmi. Scusate se è poco.


04 Marzo

Amadeus

di Milos Forman // Drammatico – USA, 1984

Nel 1823 al manicomio di Vienna Antonio Salieri, acclamato musicista di Corte, confessa un tremendo segreto: ha consumato la vita nel tentativo di distruggere Mozart, volgare e libertino, indegno, secondo lui, dei doni divini. Sotto il segno del più scatenato gusto del gioco, è una riflessione sul contrasto tra genio e mediocrità e sull'invidia. Scritto dall'inglese Peter Shaffer, da una sua pièce (1979). Omaggio a Praga. Splendide immagini (Miroslav Ondricek), due grandi interpreti. 8 Oscar: film, regia, sceneggiatura, attore (F.M. Abraham), costumi (Theodor Pistek), suono (M. Berger, T. Scott, T. Boekelheide), trucco (Paul Le Blanc, Dick Smith), scenografia (Patrizia von Brandenstein, Karel Czerny). Non tenendo conto che, in fondo, è un Mozart visto da Salieri i molti mozartiani di stretta osservanza hanno eccepito sulla fedeltà storica, specialmente sulle libertà prese per la genesi del Requiem, ma avrebbero da lamentarsi di più i pochi ammiratori di Salieri. Al Festival di Berlino 2002 fu presentata una edizione restaurata (Director's Cut) e allungata di oltre 20´.


Centro Sociale IL PIDOCCHIETTO

via don A. Francorsi (presso Scuola Media “M. Sabellico” – lato Campo Sportivo) // Vicovaro (Rm)

lunedì 10 gennaio 2011

Cinejamo au Cineforum _ 2010/2011

L’Associazione Culturale Giovanile “Occhio!” in collaborazione con il Centro Sociale “Il Pidocchietto” presentano:

CineJamo au CineForum _ rassegna 2010/2011

…tutti i venerdì sera, dalle ore 21.30

14 Gennaio

Ogni cosa è illuminata

di Liev Schreiber // Avventura – USA, 2005

Un esordiente nel cinema, Liev Schreiber, mette in schermo un esordiente della letteratura, Jonathan Safran Foer, un ebreo americano che racconta a sua volta di uno studente americano deciso a trovare in Ucraina la donna che salvò suo nonno dalla furia nazista. Jonathan Safran Foer è anche il nome del suo personaggio che compiendo un viaggio nella memoria ricostruisce la vita del villaggio di Trachimbord, uno dei numerosissimi shtetl bruciati e dimenticati durante la Seconda Guerra Mondiale. Un luogo che ha smesso per sempre di essere geografico sopravvivendo soltanto nell'anima di coloro che ne hanno pazientemente raccolto e conservato, fino a collezionarle, le tracce. Il viaggio di Jonathan si avvia da una fotografia del nonno ritratto accanto ad Augustine, ad accompagnare la sua ricerca sarà un altro nipote, Alexander Perchov, voce narrante del film, e un altro nonno che scopriremo "sopravvissuto" ed ebreo. Il nonno di Alex, per gli amici, è un brusco uomo di Odessa che ha cancellato la sua "ebraicità" fino a trasformarla in rabbioso antisemitismo. La sua cecità, marcata da scuri occhiali da sole e accompagnata da una cagnetta guida "psicopatica", è finta, simulata quanto la vita che disperatamente ha cercato di (soprav)vivere lontano da Trachimbord.
Molto prima della fine del viaggio, Joanathan e Alex scopriranno di vivere la stessa vita accreditata proprio dagli oggetti appartenuti ai loro cari.
Un'opera prima illuminante e illuminata come "ogni cosa" nel titolo che lavora sui registri del tragico e del comico, rivelando del primo l'universalità e del secondo il tempo e i modi della cultura, nel caso specifico quella yiddish. Eppure il pubblico in sala, almeno quello cosiddetto specializzato, non ne ha colto l'umorismo. Forse perché, come sosteneva Umberto Eco, per il comico bisogna essere più colti.


21 Gennaio

Paura e delirio a Las Vegas

di Terry Gilliam // Grottesco – USA, 1998

Gilliam, un regista la cui creatività è incontenibile sin dallo straordinario film d'esordio Brazil, questa volta è fedele al libro di hunter S. Thompson a cui si ispira. Le avventure di Gonzo e Duke a Las Vegas rischiano di essere allucinate quanto quelle del Barone di Munchausen. Solo che qui lo sfondo è vero. In un'America sempre più consumista che del '68 ha conservato solo gli aspetti più deleteri. Film 'acido' in tutti i sensi.


28 Gennaio

Monty Python - Il senso della vita

di Terry Jones // Comico – Gran Bretagna, 1983

Realizzato con ricchi mezzi, è il 4° e il migliore dei film del gruppo britannico: il più trasgressivo, provocante e divertente almeno per chi non considera indispensabile nel comico la nozione di buon gusto. L'aiuta la struttura a episodi, vicina ai loro programmi televisivi (1969-74) più che ai film precedenti. In questo circo beffardo e dissacrante si scherza con la morte, la vita dopo la morte, le guerre coloniali, la follia e l'ipocrisia del nostro tempo, il Medioevo, il controllo delle nascite, cattolici e protestanti, l'educazione sessuale, la chirurgia e il sistema bancario che ispira il primo immaginoso sketch. Tremendo quello sulla gastronomia, parodia assassina di La grande bouffe e apoteosi del vomito con Jones in un travestimento elefantino e l'impareggiabile Cleese come cameriere.


Centro Sociale IL PIDOCCHIETTO

via don A. Francorsi (presso Scuola Media “M. Sabellico” – lato Campo Sportivo) // Vicovaro (Rm)